Scienza

apr192018

La somministrazione di acido linoleico coniugato comporterebbe un moderato aumento dell'infiammazione

L'acido linoleico coniugato (CLA) è un isomero geometrico e posizionale dell'acido linoleico, un acido grasso polinsaturo omega 6, presente principalmente nel latte, latticini, nelle carni e in alcuni oli (cartamo e girasole).(1,2) Secondo numerosi studi, il consumo di CLA è associato a una diminuzione del rischio di sviluppare le malattie cardiovascolari, riducendo i livelli plasmatici di lipidi, lipoproteine e marcatori infiammatori,(3) e l'obesità, promuovendo l'aumento del dispendio energetico, l'ossidazione degli acidi grassi e la lipolisi;(4) inoltre, è stato anche dimostrato che il CLA eserciti proprietà anti-cancerogene, anti-diabetiche e antiossidanti.(5) Tutto ciò ha portato al consumo smodato e sconsiderato di CLA, soprattutto tra le persone obese, e all'insorgenza di effetti avversi piuttosto seri associati al suo consumo, come l'induzione della perossidazione lipidica, la riduzione del colesterolo HDL e la compromissione della funzione endoteliale.(6,7) Inoltre, le diete ad alto contenuto di acidi grassi insaturi possono talvolta provocare elevati livelli di infiammazione, a causa della stimolazione della produzione di eicosanoidi pro-infiammatori derivati dall'acido arachidonico.(8) Per questo motivo numerose ricerche hanno valutato l'effetto della supplementazione di CLA sui livelli di marcatori infiammatori circolanti, ottenendo tuttavia  risultati contrastanti.(9,10) Una recente metanalisi ha esaminato 11 trials clinici controllati, per un totale di 420 soggetti (sani, affetti da sindrome metabolica, obesità, cancro del retto, artrite reumatoide, asma e malattia cardiovascolari) che consumavano CLA (2.2-6.4g) giornalmente, valutando l'effetto del suo consumo sui markers plasmatici di infiammazione, come la proteina C-reattiva (CRP), l'interleuchina-6 (IL-6) e il fattore di necrosi tumorale-á (TNF-á).(11) I risultati hanno dimostrato che la supplementazione con CLA porta a un aumento dei livelli ematici di CRP (0.89 mg/L) e di TNF-á  (0.39 pg/mL) e a una riduzione modesta dei livelli di IL-6 (0.32 pg/mL).
In conclusione, questo lavoro ha evidenziato che un breve consumo di CLA può portare a un moderato aumento dello stato infiammatorio e considerando la mancanza di studi a lungo termine, il CLA dovrebbe essere consigliato con cautela, almeno per il consumo di breve durata. Ulteriori ricerche sono fortemente necessarie, per indagare a fondo l'effetto di una supplementazione prolungata di CLA sull'infiammazione.

Bibliografia
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10. Riserus U, et al. Circulation. 2002;106:1925-9.
11. Haghighatdoost F, et al. Eur J Clin Nutr. 2017;doi:10.1038/s41430-017-0048-z.

Francesca Giampieri, Maurizio Battino


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