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apr192017

Aumentano i consumi di sale iodato e migliora lo stato iodico degli italiani

A 12 anni dall'introduzione del programma nazionale di iodoprofilassi (legge 55/2005), lo stato nutrizionale iodico della popolazione italiana è migliorato. A dirlo è Antonella Olivieri, responsabile dell'Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia (OSNAMI), presso l'ISS.
"I nostri dati mostrano che la quota di sale iodato su tutto il sale venduto nella grande distribuzione ha raggiunto quest'anno il 60%" riferisce Olivieri, in occasione del convegno "Prevenzione dei disordini da carenza iodica: il programma nazionale di iodoprofilassi", svoltosi lo scorso 6 aprile presso il Ministero della Salute. In quell'occasione il Gruppo di Coordinamento Nazionale per la Iodoprofilassi, ha presentato anche un position statement, promosso dal Ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con 13 tra Società e Associazioni scientifiche, raccomandando per adulti e bambini l'uso di sale iodato "perché con un consumo moderato di sale le quantità di iodio assunte rientrano ampiamente nei livelli di assunzione adeguata per la popolazione."
Una campagna di successo, visto che, prima dell'approvazione della legge, la percentuale del sale iodato venduto era solo del 30%. Inoltre, per la prima volta nel nostro Paese si può dire che 4 Regioni (Liguria, Lazio, Toscana e Sicilia), avendo raggiunto nei bambini valori di iodiosufficienza hanno sconfitto il problema del gozzo in età scolare. I dati, seppure incoraggianti - va avanti la ricercatrice dell'ISS - indicano che dobbiamo insistere con la profilassi" per ridurre in tutto il Paese il rischio di patologie tiroidee e di deficit neurocognitivi connessi alla carenza nutrizionale di iodio. La prevenzione del gozzo e dei disordini da carenza si basa infatti sulla correzione del deficit nutrizionale: il fabbisogno giornaliero di iodio è di 150 µg in età adulta, 250 µg in gravidanza e durante l'allattamento, 90-120 µg nei bambini per il corretto sviluppo neuro-cognitivo. La scelta del sale come veicolo di iodio fu indicata dall'OMS: 1 grammo di sale arricchito apporta 30 microgrammi di iodio in aggiunta a quello contenuto nella dieta (quantità che non supera, in base alle nostre abitudini alimentari, il 50% del fabbisogno giornaliero), permettendo di rispettare le indicazioni in merito ai consumi di cloruro di sodio giornalieri che non devono superare i 5 grammi per gli adulti e i 2-3 per i bambini. I prossimi passi, comunicano dall'OSNAMI, prevedono un confronto con il settore produttivo e della ristorazione collettiva, "affinché il documento firmato sia l'avvio di un percorso condiviso sull'importanza dell'utilizzo per tutti del sale iodato".

Francesca De Vecchi


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