Professione

ott122017

Health marketing digitale per il nutrizionista

Quasi il 70% dei cittadini prima di fissare il primo appuntamento con un nutrizionista cerca informazioni e referenze online.
Parlando con molti professionisti del settore sembra che il fenomeno del "Dr. Google" sia il problema principale. È vero: la disinformazione è dilagante su argomenti come il sovrappeso, le intolleranze e le diete "miracolose". Tuttavia, se si è in grado di sfruttarlo al meglio, lo strumento web può dimostrarsi molto utile. C'è un dato da considerare: più del 79% di chi cerca informazioni online su diete e nutrizione si rivolge poi ad un nutrizionista. Il modo migliore per sfruttare questa crescente "digitalizzazione" della salute è essere facilmente rintracciabili online dai potenziali pazienti e clienti.
Avere un sito web spesso è vissuto come un obbligo da parte di molti professionisti, ma questa "vetrina" da sola, oggi, non è più sufficiente per fare la differenza. La chiave per il successo, infatti, è produrre dei contenuti utili per i propri "pazienti ideali". Vuoi per passione, vuoi per specifiche competenze professionali, il nutrizionista è portato ad occuparsi o vorrebbe occuparsi in modo prevalente di una specifica categoria di pazienti: gli sportivi, le donne in gravidanza o chi soffre di disturbi alimentari, solo per fare qualche esempio.
Ecco, diventa fondamentale scrivere degli articoli, da pubblicare in un'apposita sezione blog del proprio sito, che forniscano risposte alle domande di questi pazienti ideali. Titoli quali "Quale dieta seguire prima di una maratona" oppure "Come ridurre la cellulite con l'alimentazione" possono essere due ottimi spunti.
Un articolo di blog che dia informazioni interessanti può essere molto utile per farsi trovare da chi non ha ancora scelto a che professionista affidarsi, ma anche per assumere autorevolezza su uno specifico tema agli occhi di chi sta cercando referenze su un nutrizionista.
Vediamo un semplice esempio pratico. Immaginiamo d'aver scelto come target quello degli sportivi amatoriali, quelle persone che sentono il bisogno di praticare una qualche forma di attività fisica per tenersi in forma ma non sono seguiti né da un trainer né da un nutrizionista e non sono cultori della materia. Queste potrebbero cercare su Google qualcosa del tipo "cosa mangiare dopo un allenamento il palestra". È una nicchia molto specifica ma per un professionista della nutrizione diventa molto più facile farsi trovare sul web per un tema molto preciso piuttosto che cercare di fare la stessa cosa per termini decisamente più generici come "dieta". Un articolo di blog dal titolo "I 10 migliori alimenti dopo l'allenamento in palestra" potrebbe centrare l'obiettivo. Nel testo è necessario cercare di rispondere al meglio all'esigenza del lettore ricordandosi però che lo scopo non è solo quello di fare divulgazione, come fa invece Nutrizione33 per intenderci. È infatti d'obbligo prevedere una frase, in gergo Call To Action, che possa invitare il lettore, nel caso in cui voglia realmente prendere in mano la sua alimentazione e la sua salute, a lasciare una mail per essere contattato dal professionista per, ad esempio, fissare una prima consulenza informativa o per restare informato sui prossimi articoli sul tema.

Con 30 milioni di utenti attivi ogni mese, Facebook merita di essere attentamente considerato all'interno della strategia di diffusione dei propri contenuti. Quando si comunica attraverso questa piattaforma social, bisogna chiedersi sempre a che ipotetico paziente ci si sta rivolgendo, inserendo nel post informazioni specifiche e utili per la sua situazione.
Il "solo testo" su Facebook non funziona: gli utenti prediligono contenuti associati ad immagini o, ancora meglio, video. Video che oggi si possono registrare con buoni risultati anche utilizzando lo smartphone: il consiglio è quello di preparare delle video pillole informative e caricarle anche su YouTube, che lotta con Facebook per conquistarsi il primato di piattaforma social più utilizzata dagli Italiani.

In sintesi, per un professionista della nutrizione che intenda presidiare la rete, la parola chiave, oggi, è "produrre contenuti utili". E non affidarsi al solo sito web, ma utilizzare anche altri strumenti come blog, Facebook e possibilmente YouTube.
Meglio diffidare di chi propone soluzioni magiche per posizionare il nostro sito tra i primi risultati di Google. È Google stessa a premiare i soli siti che forniscono contenuti di valore, e non fa sconti a nessuno.

Approfondimento:
Da brand a friend - Robin Good - ROI Edizioni

Matteo Ercolin


DALLE AZIENDE