Clinica

mar172015

Gli effetti della dieta sulla nefrolitiasi urinaria

Ossalati e fosfati di calcio, urati, struvite, cistina... La composizione dei calcoli urinari può essere molteplice quanto i luoghi comuni che ruotano intorno al trattamento dietetico. La calcolosi può essere mista e lo studio di un singolo calcolo può non essere sufficiente e rendere quindi necessarie indagini metaboliche quali PTH, Vitamina D ecc. L'esame gold standard per studiare la composizione del calcolo è la spettroscopia infrarossa (FT-IR).
L'idratazione dovrebbe essere finalizzata a produrre almeno 2 l di urine ma molti luoghi comuni ruotano proprio intorno alle acque, spesso sconsigliate in virtù della loro durezza, che invece ha scarso significato. Acque consigliate sono quelle a basso residuo ma anche quelle ad alto residuo purché ricche di calcio- o magnesio-bicarbonato, per il loro effetto su paratormone e ossalati.
Spesso, ai pazienti con nefrolitiasi ricorrenti, si consiglia una dieta povera di calcio ma l'evidenza mostra che ciò aumenta l'ossaluria.
Diete a basso tenore di sodio e di proteine invece permettono di ridurre l'escrezione di calcio urinario.
Anche se non ci sono sufficienti evidenze, alcuni studi dimostrano che bevande gassate acidificate con acido fosforico (tipo le bevande di cola) aumentano l'escrezione di calcio, cosa che non si osserva con quelle acidificate con acido citrico.
Una dieta povera di ossalati (contenuti principalmente in alcuni ortaggi quali spinaci, patate e in bevande come il thè) fa ridurre l'escrezione urinaria di calcio. Un eccesso di vitamina C incrementa l'ossaluria, mentre una dieta ricca di calcio e magnesio la riduce. I vegetariani hanno un maggiore introito di ossalati rispetto agli onnivori ma non c'è evidenza che l'intake di ossalati con la dieta influenzi la formazione di calcoli: infatti diete a basso apporto di ossalati non hanno dato evidenza di ridurre questo tipo di nefrolitiasi. Una dieta normo e ipercalcica riduce l'escrezione di ossalati mentre una ipocalcica li aumenta. Ci sono invece dati contrastanti sull'effetto che l'intake proteico avrebbe sull'ossaluria.
L'escrezione di acido urico è influenzato dall'introito di purine con la dieta, ma sembra essere indipendente da introito di sodio e proteine.
Risultati incoraggianti derivano dal trattamento farmacologico a base di citrati, dato che l'ipocitraturia favorisce la formazione di calcoli.
Le nefrolitiasi sono la risultante di una complessa interazione fra fattori ambientali e genetici. Benefici si possono trarre da una dieta ricca di liquidi e magnesio, povera di sodio, ossalati e purine, normoproteica e normo o anche ipercalcica.

Per approfondimenti:
1) Cochrane Library: Dietary interventions for preventing complications in idiopathic hypercalciuria http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/14651858.CD006022.pub4/abstract
2) Dietary and pharmacologic management to prevent recurrent nephrolithiasis in adults: a clinical practice guideline from the American College of Physicians. Ann Intern Med. 2014 Nov 4;161(9):659-67. doi: 10.7326/M13-2908.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25364887

Marco Tonelli


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