Clinica

mar212016

Come affrontare l'eccessiva valutazione del peso nei disturbi dell'alimentazione

L'eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo è considerata la psicopatologia specifica e centrale dei disturbi dell'alimentazione. La maggior parte delle manifestazioni cliniche deriva infatti da essa e per guarire dai disturbi dell'alimentazione è necessaria la sua modificazione. L'eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo va distinta dall'insoddisfazione corporea, termine usato quando a una persona non piace il proprio aspetto fisico. L'insoddisfazione corporea è molto diffusa tra le persone e non rappresenta necessariamente un problema clinico. Una persona ha un'eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo quando "giudica il suo valore largamente, e in alcuni casi esclusivamente, in termini di peso e forma del corpo". La terapia cognitivo comportamentale migliorata (Cbt-e) è una delle forme più efficaci di cura evidence-based per i disturbi dell'alimentazione; essa aiuta il paziente ad affrontare l'eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo con due strategie complementari: aumentando l'importanza di altri domini di autovalutazione e riducendo l'importanza attribuita al peso e della forma del corpo. Per aumentare l'importanza di altre aree di valutazione i pazienti sono aiutati a identificare nuove attività a cui potrebbero partecipare. Esempi includono il riprendere interessi che avevano prima dello sviluppo del disturbo dell'alimentazione (per es. sport, hobby, ecc.), oppure intraprendere delle attività che non hanno mai fatto ma che desidererebbero provare oppure iniziare degli hobby praticati dai coetanei. I pazienti sono incoraggiati a scegliere uno o due attività, possibilmente che coinvolgano altre persone, perché è più facile che continuino nel tempo e che aiutino a sviluppare una buona valutazione di sé. Per ridurre l'importanza attribuita al peso e alla forma del corpo i pazienti sono aiutati ad affrontare i check e gli evitamenti disfunzionali dell'esposizione della forma del corpo e a etichettare in modo corretto la sensazione di essere grassi (si vedano gli articoli di Nutrizione33 del 23 settembre, 6 e 16 ottobre 2015). Nelle ultime fasi del trattamento, quando i pazienti sperimentano periodi sempre più lunghi liberi dalle preoccupazioni per il peso e la forma del corpo, sono utilizzate delle strategie per aiutarli a decentrarsi dal mindset del disturbo dell'alimentazione. A tale scopo i pazienti sono aiutati a identificare e gestire gli stimoli che lo riattivano, a riconoscere immediatamente la comparsa delle preoccupazioni per il peso e la forma del corpo e dei comportamenti anche subdoli caratteristici del disturbo dell'alimentazione (per es. restrizione dietetica, esercizio fisico eccessivo e compulsivo, check o evitamento dell'esposizione della forma del corpo) e a fare l'opposto da quanto dettato dal mindset del disturbo dell'alimentazione (per es. mangiare regolarmente invece di saltare il pasto).

Approfondimenti:
Dalle Grave R (2016). Come vincere i disturbi dell'alimentazione. Un programma basato sulla terapia cognitivo comportamentale. Seconda Edizione. Positive Press, Verona.
Dalle Grave R (2015). La Terapia Cognitivo Comportamentale Multistep dei Disturbi dell'Alimentazione. Teoria, Trattamento e Casi Clinici. Eclipsi, Firenze


Riccardo Dalle Grave

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