Clinica

set282017

L'esposizione all'acrilammide sortirebbe effetti negativi sulla composizione corporea

L'acrilammide è una sostanza chimica ampiamente utilizzata nell'industria per la produzione di numerosi prodotti, come mangimi per animali, adesivi, fibre e farmaci; è presente anche nel fumo di sigaretta.(1,2) Nel 1994 è stata classificata come un possibile cancerogeno dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.(3) Nel 2002 fu scoperta per la prima volta negli alimenti amidacei, nei quali si forma naturalmente dagli zuccheri e dall'asparagina durante la cottura ad alte temperature (frittura, forno e griglia) e durante i processi di trasformazione industriale a oltre 120° C e bassa umidità. È presente soprattutto in alimenti come patatine, pane, biscotti, cracker e caffè. Nell'organismo umano la maggior parte dell'acrilammide (85%) si trova coniugata con il glutatione, mentre la restante parte è metabolizzata in glicidammide; attraverso una serie di complesse reazioni, acrilammide e glicidammide si legano all'emoglobina (Hb) per formare dei composti (HbAA e HbGA rispettivamente) che sono attualmente considerati dei markers di esposizione e che vengono utilizzati per stimare il livello di acrilammide nella popolazione generale.(4,5) L'esposizione all'acrilammide sembra aumentare il rischio di sviluppare tumori, malattie del sistema nervoso, alterazioni a carico della tiroide, anche se i risultati non sempre sono chiari e coerenti.(6) Alcuni studi su topi e ratti hanno evidenziato inoltre che un'esposizione acuta, intermedia e cronica può portare a una riduzione dell'appetito e del peso corporeo;(7,8) analogamente, un grande studio epidemiologico ha dimostrato una significativa associazione tra esposizione prenatale all'acrilamide e riduzione del peso alla nascita e della circonferenza della testa.(5) Un recente lavoro ha esaminato 3623 soggetti (> 20 anni) arruolati nello studio NHANES tra il 2003 e il 2004 per determinare la relazione tra HbAA, HbGA e composizione corporea (misure antropometriche e bioimpedenziometriche).(9) I risultati hanno mostrato che elevati livelli di HbAA, ma non di HbGA, sono associati a una riduzione del peso corporeo, dell'indice di massa corporea, della massa grassa e del contenuto totale di acqua. Inoltre, l'analisi dei sottogruppi ha mostrato che questa associazione era più evidente nei soggetti giovani, di sesso maschile e fumatori. Ulteriori studi in vitro e in vivo sono necessari per chiarire questa possibile associazione, considerata l'ampia diffusione di questa sostanza.

Bibliografia:
1. Kuklenyik Z, et al.. Measurement of 18 perfluorinated organic acids and amides in human serum using on-line solid-phase extraction. Analytical chemistry 2005; 77: 6085-6091.
2. Smith CJ, et al. 'IARC group 2A Carcinogens' reported in cigarette mainstream smoke. Food Chem Toxicol. 2000; 38: 371-383.
3. International Agency for Research on Cancer (IARC). IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans. International Agency for Research on Cancer: Lyon, France, 1994; 60: 389-433.
4.  Xie J, et al. Acrylamide hemoglobin adduct levels and ovarian cancer risk: a nested case-control study. Cancer epidemiology, biomarkers & prevention: a publication of the American Association for Cancer Research, cosponsored by the American Society of Preventive Oncology 2013; 22: 653-660.
5. Pedersen M, et al. Birth weight, head circumference, and prenatal exposure to acrylamide from maternal diet: the European prospective mother-child study (NewGeneris). Environmental health perspectives 2012; 120: 1739-1745.
6. Parzefall W. Minireview on the toxicity of dietary acrylamide. Food Chem Toxicol. 2008; 46: 1360-1364.
7. Ogawa B, et al. Disruptive neuronal development by acrylamide in the hippocampal dentate hilus after developmental exposure in rats. Archives of toxicology 2011; 85: 987-994.
8. Wang H, et al. Reproductive toxicity of acrylamide-treated male rats. Reprod Toxicol. 2010; 29: 225-230.
9. Chu PL, et al. Negative association between acrylamide exposure and body composition in adults: NHANES, 2003-2004. Nutrition & Diabetes (2017) 7, e246.

Francesca Giampieri, Maurizio Battino


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