Clinica

lug182018

Epidemia silenziosa tra i bambini obesi

La steatosi epatica non alcolica, non-alcoholic fatty liver disease o NAFLD, è una malattia multifattoriale che comprende un ampio spettro di patologie epatiche, che vanno dalla steatosi epatica semplice, la cosiddetta non-alcoholic fatty liver o NAFL, alla steatoepatite non alcolica, non-alcoholic steatohepatitis o NASH. La NAFL è caratterizzata dall'accumulo di grasso negli epatociti in percentuale superiore al 5%, in assenza di storia di consumo di alcool e di altre cause di epatopatia steatosica. Oggi la NAFLD è la causa più comune di epatopatia cronica nei bambini e negli adolescenti ed è in correlazione all'aumentata incidenza di obesità nei bambini soprattutto nei paesi occidentali. Nutrizione33 ha voluto approfondire l'argomento con Valerio Nobili, professore associato di pediatria all'Università "La Sapienza" di Roma, direttore di Epatologia Gastroenterologia e Nutrizione, e responsabile dell'Unità di Ricerca Patologie Epato-intestinali all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

«In letteratura la prevalenza della NAFLD in età pediatrica è tra il 3% e il 7% della popolazione generale e anche se questa non è identificabile con esattezza, sappiamo essere associata all'aumentata incidenza dell'obesità, soprattutto nei paesi occidentali, tanto che si sale fino al 70% di incidenza nella popolazione obesa», racconta il professor Nobili. «Purtroppo, i dati non sono incoraggianti perché si prevede che la NAFLD diventi la causa prevalente di epatopatia, insufficienza epatica e indicazione al trapianto di fegato nel mondo occidentale. L'epidemia della NAFLD in pediatria è un problema emergente, ma le conseguenze sociali, economiche e soprattutto sanitarie saranno drammaticamente visibili nei prossimi anni, ecco perché è importante che i pediatri conoscano questa realtà clinica, ma che venga resa nota anche a chi si occupa di obesità e che potrebbe intercettare per primo un paziente pediatrico. La NAFLD è considerata una malattia multi-step, in cui interagiscono fattori genetici ed ambientali che portano ad insorgenza e progressione del danno epatico. Per non parlare del ruolo del microbiota intestinale, un capitolo che abbiamo appena iniziato a scrivere. Purtroppo, la NAFLD è spesso asintomatica ed in genere il primo dato è il riscontro occasionale di ipertransaminasemia, ma come clinici sappiamo bene che è necessario sempre escludere tutte le altre possibili cause di epatopatia». La terapia è volta a bloccare la progressione verso la cirrosi e si basa su modifiche dello stile di vita sia per quanto riguarda la dieta che l'attività fisica. «Nel gennaio del 2018 FDA (Food and Drug Amministration) e EMA (European Medical Agency) hanno autorizzato i primi trials pediatrici con farmaci di nuova generazione e da questi studi ci aspettiamo risultati importanti. In attesa degli sviluppi futuri, che ottimisticamente possiamo stimare nei prossimi 4-5 anni, è utile, al momento, raccomandare per tutti i nostri ragazzi una dieta ricca di pesce frutta e verdura e attività fisica di almeno un'ora 3-4 volte alla settimana. Prevenire l'obesità e i relativi danni associati, tra cui la steatoepatite, vuol dire ridurre il fardello delle malattie croniche che ancora oggi sono una delle principali cause di morte nel mondo occidentale. Insegnare la prevenzione delle malattie è un dovere per tutti i medici, ma da collega mi permetto di dire che per i pediatri deve essere una missione!».

Silvia Ambrogio


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