Attualità

dic102015

Dopo Expo, italiani sempre più consapevoli su alimentazione e salute

Grazie a Expo2015 gli italiani hanno compreso che il cibo è salute. Scienza e alimentazione sembrano non avere più segreti. Lo rivela l'ultima edizione dell'Osservatorio Nestlé-Fondazione Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica), che ha permesso agli esperti di pensare a strumenti specifici di educazione alimentare a sostegno non solo dei cittadini, ma delle Istituzioni stesse. Dall'indagine, che ha coinvolto un campione di circa 5.500 persone, è emerso che 9 italiani su 10 hanno ben compreso i temi dell'Esposizione universale. Il 54% sapeva, per esempio, come cibo e nutrizione influenzino la crescita e lo sviluppo del cervello fin dall'inizio della gestazione nell'utero materno e 2 su 5 conoscevano il significato di nutrigenomica. "Ci troviamo di fronte a cittadini sempre più attenti, informati e sensibili" ha dichiarato Giuseppe Fatati, presidente di Adi e coordinatore dell'Osservatorio. Cos'ha destato di più la loro attenzione? I temi dello sviluppo celebrale e della memoria gustativa, la nutrigenomica, la gestazione e l'alimentazione del feto, l'equilibrio nutrizionale e l'idratazione; ma anche concetti nuovi come quello della sostenibilità, sebbene nelle sua accezione più ampia - relativa all'intera filiera di produzione di un qualsiasi prodotto - sia stata condivisa solo da un quarto degli intervistati. Il 49% ha colto infatti solo gli aspetti parziali, identificandola con il miglior utilizzo delle risorse o delle energie ma anche con il solo riciclo della carta o plastica o con i cibi a km 0.
Un dato disomogeneo, già emerso due anni fa da un sondaggio fra opinion leader esperti di nutrizione, che aveva rilevato il potenziale conflitto tra salutistico e sostenibile e la necessità di documenti condivisi in grado di supportare i professionisti della salute nel difficile ruolo di educatori: "il concetto di sostenibilità è complesso, va prima ben compreso e poi ben spiegato dagli addetti ai lavori" conclude Fatati.
Quando si tratta di scegliere cosa mangiare, invece, gli italiani si affidano ai sensi: il 47% del campione si fa guidare dalla vista, il 35% dal gusto, dato considerato uno spunto di riflessione.
Gli italiani hanno ricominciato a considerare il momento della tavola come un piacere, attribuendo valore ai cibi e al nutrimento che ne deriva: secondo Fatati rappresenta "il tratto distintivo della mediterraneità", rinsaldato negli anni grazie ai numerosi progetti di educazione alimentare e al lavoro svolto dalle tante Istituzioni.

Francesca De vecchi


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