Scienza

dic182018

Bergamotto di calabria: strumento efficace per la prevenzione e il trattamento delle malattie metaboliche

Negli ultimi anni i Polifenoli, sostanze fitochimiche presenti nei vegetali, sono stati studiati per il loro effetto benefico sulla salute. È stato dimostrato che i Polifenoli degli agrumi, in particolare la Naringenina e l'Esperitina, sono in grado di migliorare, in modelli animali affetti da malattie metaboliche indotte dalla dieta, la dislipidemia e il diabete. Tra gli agrumi, il Bergamotto (Citrus Bergamia Rissu) possiede il più alto contenuto di questi flavonoidi. Si tratta di una pianta caratteristica che cresce in Calabria con un profilo unico di flavonoidi e glicosidi (Neoerocitrina, Neoesperidina, Naringina, Melitidina, Brutieridina, Rutina, Neodesmina, Rhoifolina e Poncirina).
Studi clinici condotti sull'uomo hanno dimostrato, in pazienti con Sindrome Metabolica (SM) trattati con polifenoli estratti dal Bergamotto (Bergamot Polyphenolic Fraction, BPF), una riduzione della colesterolemia e della glicemia; inoltre è stata dimostrata la riduzione dei livelli dei trigliceridi sia in questi pazienti che in quelli affetti da Dislipidemia semplice, dimostrando le ottime proprietà antiossidanti e antinfiammatorie di questo agrume. Questi interessanti risultati hanno dato spunto ad uno studio condotto, inizialmente su ratti, affetti da Steatosi Epatica non Alcolica (NAFLD), che è una condizione clinica caratterizzata da un aumento dei trigliceridi plasmatici. In questo studio i ratti sono stati alimentati con una dieta "cafeteria" (CAF), ricca in zuccheri, per ricreare una condizione di SM e NAFLD tipica della popolazione, integrandola con BPF (50 mg/kg/die per 3 mesi). Il trattamento con BFP ha dimostrato una forte riduzione dei trigliceridi ematici con effetti moderati sulla glicemia e sull'obesità; l'esame ecografico e l'analisi istologica delle sezioni epatiche dei ratti, ha dimostrato una riduzione significativa della NAFLD con una riduzione significativa del contenuto lipidico totale intraepatico (-41,3% ± 12% S.E.M.). Questo studio suggerisce che il fegato e il suo metabolismo lipidico sono i principali bersagli dei flavonoidi del Bergamotto. Un'altra ricerca in vivo, ha dimostrato come il BPF può previene la NAFLD e ridurre i marcatori di flogosi. Attualmente è in corso presso la UOC di Nutrizione Clinica dell'Università degli Studi di Catanzaro, diretta dal Prof A. Pujia, il primo studio clinico sugli effetti della supplementazione del BPF su pazienti affetti da NAFLD. Considerando che la NAFLD è storicamente considerata l'epifenomeno epatico della SM attribuibile al rilascio degli acidi grassi dal tessuto adiposo nel flusso sanguigno e loro deposizione negli epatociti, la supplementazione con BPF potrebbe dimostrarsi una strategia "naturale" efficace, in associazione al cambiamento dello stile di vita, per prevenire e/o curare la NAFLD e le malattie metaboliche.

Fonti:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30388763
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26025327
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24239156
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21056640

Elisa Mazza

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